Ott 302018
 

Eccoci alla terza puntata sull’impianto fotovoltaico fai da te. Nelle puntate precedenti vi avevo parlato di questo progetto. A grandi linee dovevo scollegare la linea enel dalla mia abitazione e portarla nel “capannone” posto nel terreno confinante. Qui avrei poi dovuto installare l’impianto fotovoltaico che a sua volta avrebbe integrato la linea enel per alimentare il capannone stesso e per la linea di ritorno sull’abitazione principale. Bene, finalmente sono riuscito ad installare l’impianto, ancora preliminare, ma funzionante. Nello specifico oltre a portare la linea elettrica in andata e ritorno fra capannone ed abitazione, ho installato l’inverter, il combinatore solare, le batterie e 3 dei sei pannelli a mia disposizione. Visto che come vi avevo accennato il tetto deve essere rifatto in quanto contiene amianto, i pannelli li ho temporaneamente fissati a parete, in verticale. Siamo a metà ottobre, nel nord Italia per cui le condizioni di irraggiamento non sono delle migliori, ma ciò mi permette di fare le prime prove, condividere i risultati con voi e fare  le primissime considerazioni sul rendimento. Tanto per cominciare ho confermato un mio sospetto sulle esagerate bollette della luce della nostra abitazione, infatti giorno e notte abbiamo un assorbimento minimo variabile tra i 300 e 500 W e non sono ancora riuscito a risalire alla causa. Questo assorbimento continuo mi penalizza notevolmente, ma se non ne trovo le cause o non riesco a rimuoverle, dovrò tenerne conto nello sviluppo futuro dell’impianto stesso. 

Attualmente, come vi dicevo, ho montato 3 dei 6 pannelli a mia disposizione, per cui ho 900W di picco essendo i pannelli da 300W. Ora, vi incuriosirà sapere quanto producono realmente in una giornata di sole autunnale. Beh, diciamo che con una bella giornata produco circa 500-600Wh, siamo sui 200Wh già verso le 8-8:30 quando il sole raggiunge i pannelli, raggiungo la massima produzione fra le 12 e le 14 e poi c’è un leggero calo progressivo per degradarsi rapidamente dopo le 16-16:30 oltre il quale i pannelli passano in ombra e producono circa 25-30W sino alle 18-18:30 circa. E con il sole nuvoloso? In questi giorno c’è quel tipico grigiume autunnale, con piogerellina qui e la. In questo caso la produzione cala drasticamente, in pieno giorno siamo sui 40W sino ad un massimo di 60W con qualche spiraglio di luce in più, decisamente molto poco. 

Oltre a queste valutazioni possiamo fare le prime considerazioni sulla programmazione dell’inverter. Nello specifico l’inverter in mio possesso, di default è programmato per fare da bypass fra rete elettrica in ingresso ed uscita, con utilizzo delle batterie solo in caso di blackout, tant’è che appena collegato prelevava tutta l’energia dall’enel nonostante la produzione fotovoltaica e le batterie cariche.  Una volta modificato questo comportamento, l’inverter ha cominciato ad usare l’energia solare / batterie per alimentare la casa. L’indomani però ho notato che tutta l’energia solare era impiegata per caricare le batterie e la casa continuava ad essere alimentata dall’enel nonostante l’energia dei pannelli fosse più che sufficiente per coprire l’intero fabbisogno energetico della casa. Ho perciò scoperto che esistono due soglie di carica della batteria minima e massima che possono essere modificate. Si può infatti impostare una soglia minima di tensione della batteria sotto la quale non viene più prelevata corrente da essa per non scaricarla eccessivamente, ciò permette di non scendere oltre il famoso 70% di carica residua, ma a nostra discrezione possiamo modificare questa soglia. Allo stesso modo possiamo cambiare la soglia “massima”. Questa fa si che la mattina, quando ricomincia la produzione solare, le batterie devono raggiungere quel livello di carica minima, ossia l’energia che arriva dall’impianto fotovoltaico verrà indirizzata alle batterie fino al raggiungimento di quella soglia. Ora, se lasciate i parametri di default, il sistema cerca di caricare le batterie al 100%, anzi, con quelle a mia disposizione il valore di default rappresenta un 100% anche leggermente sovra abbondante. La mia intenzione è però far si che venga raggiunta una buona carica, diciamo intorno all’80%, e lasciare che il resto si carichi eventualmente con il surplus di energia prodotta. Ovviamente tutti questi parametri andranno modificati in base all’impianto, lo scopo di questa chiacchierata e farvi capire che non possiamo limitarci ad installare l’impianto e premere il pulsante “ON”. Giusto per fare un esempio, potremmo fare in modo che le batterie vengano ricaricate dall’enel di notte quando l’energia costa di meno e sfruttarle di giorno quanto costa di più, andando così a spostare il consumo di energia quando questo è più conveniente. In questo momento però il mio intento è quello di terminare l’impianto elettrico e cominciare il monitoraggio. Quel che sinora non vi ho detto è che il mio inverter ha una porta seriale ed una USB attraverso il quale possono essere letti i dati di funzionamento dell’inverter che a sua volta può essere controllato per modificare i suoi parametri di funzionamento in tempo reale. Quando ho scelto il modello, non l’ho preso a caso, infatti questo tipo di inverter oltre ad avere un suo software, online trova una buona quantità di materiale con descrizione del protocollo seriale e con la presena di alcuni progetti software sostitutivi di un certo interesse. La cosa è molto utile in quanto ci permette di modificare il comportamento dell’inverter rendendolo più “intelligente”, il suo modo di funzionamento potrebbe infatti cambiare in tempo reale a seconda delle condizioni meteo, della stagione, dell’orario, etc. Ad esempio d’estate in caso sia previsto bel tempo e prevediamo una sovra produzione di energia ci conviene cominciare ad usare le batterie di notte ancora prima che sorga il sole per fare in modo di arrivare al mattino con la carica minima e cominciare a sfruttare da subito tutta l’energia per alimentare la casa ed in contemporanea ricaricare le batterie. Viceversa se l’indomani è previsto brutto tempo, potremmo caricare le batterie di notte quando l’energia è meno costosa e sfruttare la carica durante il giorno. Potremmo inoltre prevedere delle linee elettriche a cui collegare solo dispositivi non fondamentali, che verranno disconnessi se l’energia solare è insufficiente. Insomma, l’unico limite è la nostra immaginazione. Avere a disposizione i comandi seriali senza dovere fare reverse-engineering del software originale mi permette di risparmiare tantissimo tempo. Non ho ancora ben chiaro come sviluppare il tutto, per ora credo che mi limiterò ad usare un vecchio portatile che dovrei avere da qualche parte ed usarlo per cominciare il monitoraggio con il software originale.

Bene ora vi lascio al video che vi mostra  l’impianto provvisorio. Come sempre sono ben accetti commenti, suggerimenti e domande. Vi invito ad iscrivervi al mio canale youtube per restare aggiornati.

 




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  5 Responses to “Impianto fotovoltaico fai da te – parte 3 – it”

  1.  

    Per iniziare Voglio fare un impianto identico al tu per far funzionare il boiler e poi man mano ampliarlo. Mi puoi consigliare quanti pannelli e batterie servono?
    Grazie:-)

  2.  

    Buonasera Stefano. Volevo farle qualche domanda riguardo l’inverter: risulta affidabile? La tensione alternata in uscita è “di buona qualità”? Lo switch tra impianto fotovoltaico e rete nazionale è “immediato? Grazie anticipatamente. Cordiali saluti.

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      Partiamo dalla fine. Tensione molto più stabile di quella enel uando funziona a batteria (se è in bypass semplicemente usi la rete nel). Switch immediato, nessuna apparecchiatura di casa avverte lo scambio. Affidabilità: ecco qui mi trovi un po’ in imbarazzo. Io ne ho due. Ho preso il secondo perchè il primo ha avuto ben due problmi. Primo problema ha iniziato a “non vedere” i pannelli solari, ho risolto con un regolatore di carica esterno, peraltro molto più performante, ma resta il fatto che il modulo che trasformava l’energia dei pannelli è morto. Secondo problema. La scheda di comunicazione aveva degli optoisolatori degradati che quindi dopo un annetto che lo avevo mi hanno lasciato a piedi, ciò significa SOLO che non mi effettuava più gli aggiornamenti del firmware (il resto tutto ok). Ho risolto sostituendo gli optoisolatori, ma non è certo una pratica che posso consigliare a chiunque. Quando ho preso le batterie al litio ho avuto qualche problema di configurazione, e non sapevo le la “mancata lettura” dei pannelli poteva essere un problema. Ho preso il secondo inverter, non ho risolto i problemi con le batterie ma avevo un sacco di problemi, mi saltava spesso la corrente per cui ho iniziato ad analizzare alcuni parametri che prima non monitorizzavo. Scopro che il bus interno oscillava in maniera esagerata, andando fuori dai valori massimi e così….boom è esploso un condensatore. Probabilmente era difettoso sin dall’inizio, sto aspettando il pezzo di ricambio. Complessivamente a questa domanda non posso dirti “si è affidabile”, anzi ti dico, no, l’esperienza a medio termine non mi sodddisfa nemmeno un po’. Il vantaggio di avere un protocollo di comunicazione noto ed una community molto vasta alle spalle non è cosa da poco, ma i problemi che ho riscontrato non mi permettono di consigliarlo a chi non è un o smanettone. Ho pensato di costruirene uno io, ma ci vorrà del tempo.

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        Ti ringrazio molto per la sincerità! E grazie per la risposta. Buon lavoro e buone cose, Samuele.

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        Salve, anch’io mi sono cimentato nella costruzione di un impianto ad isola, con la prospettiva in seguito di ampliarlo.
        i componenti sono 4 pannelli asiatici jinko JK305M da 305W , inverter steca solarix 5Kw 48V, combinatore uguale al tuo, solo che l’ho fatto arrivare da Hong Kong e la dogana mi ha sparato 65€, e 4 pacchi batterie recuperate AGM 12V 100Ah.
        la settimana scorsa monto tutto in un unica stringa, però la tensione era di 144v, un pelino sotto la max sopportata dall’inverter, provo l’impianto ma lo stesso mi vedeva adesso si, adesso no, i pannelli.Dalla produzione dei pannelli , col sole che c’era mi aspettavo almeno 800/900w,
        invece rilevo solo 300W.
        allora lo riposiziono in numero di due stringhe , al quale leggo ai capi una tensione di 74,4v, ricontrollo l’inverter mi vede bene i pannelli, ma la produzione degli stessi rimane sempre sui 350/360 W, do carico circa 150w ma la tensione oscilla, aumento il carico con circa 700w e la tensione rimane stabile senza spegnimenti.
        Sicuramente dovrei ricontrollare qualcosa sull’inverter, ma sinceramente non so dove sto sbagliando.
        posso sapere come hai settato il tuo inverter?
        grazie.